domenica 21 dicembre 2014

Sampei e i passaggi per pesci

Vi ricordate di Sampei? Era un ragazzo pescatore che andava in giro per il Giappone, imparando varie tecniche di pesca, per diventare il miglior pescatore del mondo.
Tra le varie puntate una riguardava un problema importante per le dighe: l'interruzione dei corridoi biologici per pesci.

Alcune specie di pesci migrano stagionalmente da valle verso monte dei fiumi, non per respirare aria pulita ma per riprodursi.
Con l'introduzione di uno sbarramento abbiamo l'introduzione di questi "corridoi", quindi i pesci non si riproducono, l'ecosistema si impoverisce e il mondo diventa peggiore.
Ricordo che Sampei, assieme ad un pescatore che abitava in quelle zone, si opponeva strenuamente alla costruzione della diga anche con azioni sovversive, non con bombe carta come i NOTAV, ma con bastoni e cazzotti.
Il problema del nostro beniamino è risolvibile con la costruzioni di manufatti capaci di ristabilire i corridoi biologici: i passaggi per pesci.

Ora queste opere posson esser fatte da veri e propri manufatti in cemento, o esser più "green" con un impatto ambientale minore.
Tra i primi troviamo:
  • i sistemi step and pool, dove abbiamo salti di qualche centimetro e vasche dove i pesci possono riposare; la connessione tra le vasche successive posson esser realizzate anche aperture verticali;

  • i sistemi con scale Denil  con delle quinte che non fan altro che rallentare la corrente;

Tra i due sistemi è migliore il primo, soprattutto nella configurazione con fessura completamente verticale, in tal modo anche la fauna che vive nel fondale posson risalire, inoltre le vasche garantiscono un luogo dove il pesce può riposare dopo il passaggio di uno step.

Il secondo sistema ha un minor impatto in quanto si utilizzano massi, e di massi son pieni i fiumi.
A tal proposito possiamo realizzare:
  • realizzare sistemi step and pool con i massi

  • realizzare una gettata in massi in modo da rallentare la corrente, ma facendo attenzione che in magra rimanga un certo tirante idrico.

Questi sistemi son molto utilizzati quando si deve ridurre il trasporto solido, infatti anziché usare le briglie possiamo utilizzare le rampe in massi.

Si lo so Sampei desidera quello meno "impattante" ma tali sistemi riescono a coprire piccoli dislivelli, al più di 4m, mentre i sistemi in cemento armato arrivano fino a 15m.

Calma, calma non iniziate a prender i cartelli per protestare e creare una manifestazione NODIGHECONALTEZZA>15m; esiste la soluzione anche per questo problema, anzi ne esistono due.
  1. Creare un nuovo corridoio, cioè un nuovo corso d'acqua che bypassi lo sbarramento, questo porta ovvi vantaggi all'ambiente, ma non sempre è realizzabile;







  2. Un ascensore; si un  sistema meccanico che raccolga i pesci e li porti in cima allo sbarramento; tale sistema è scomodo perché richiede una certa manutenzione ed inoltre è molto costoso.

Come avete visto il problema messo in luce da Sampei è stato risolto; non attaccate sempre, i progettisti e qualunque manufatto, esponete i problemi con calma, senza gettare bombe carta; del resto Sampei sarà utile per capire rispetto quale specie andrà dimensionata l'opera.


Un cordiale saluto dal vostro Michael, alla prossima.
le immagini son state prese dai sueguenti link: 
http://www.animeclick.it/prove/serie/Sampei/Sampei4.jpg
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/94/Bonneville_Ladder.jpg/300px-Bonneville_Ladder.jpg
http://www.gallowayfisheriestrust.org/fisheries-trust-scotland/photo-weir.jpg
http://www.seas.virginia.edu/research/curran/images/SPDefinitionDiagram_001.jpg
http://cw-environment.usace.army.mil/restore/fishpassage/images/natureelevator1.jpg
http://cw-environment.usace.army.mil/restore/fishpassage/images/naturefish3.jpg



mercoledì 17 dicembre 2014

Quando vibri su una sedia potrebbe esser un terremoto

E anche oggi una nuova collaborazione, questa volta da Andrea, che ci racconterà dei terremoti; tutti ne parlano ma a volte senza sapere le boiate che si dicono.
Allora mettetevi comodi e godetevi la scenetta che si svolge nel solito bar.


Il terremoto


Vi ricordate i due personaggi che al bar parlavano di dissesto idrogeologico ? Bene, i nostri due amici se ne stanno ancora una volta al bancone del bar davanti a un caffè quando il personaggio Nicola   (questa volta credendo di fare bella figura di fronte all’amico ) esordisce con :
”Hai letto il giornale stamattina? Terremoto del quarto grado della scala Richter! Un vero disastro ! Ho sentito che in Giappone riescono a prevederli i terremoti altro che qui in Italia !!!”
Il  personaggio A divertito dalle parole dell’amico , con una calma e una compostezza degna del miglior Phileas Fogg (il “ gentleman” protagonista del libro il Giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne ) lo invita a sedersi per quattro chiacchere...

Nicola:” Che c’è? Che ho detto di strano , hai fatto una faccia ! ”

Giulio: “ Vedi,  il termine “scala Richter”  è di per se inappropriato perché la magnitudo (dal latino classico magnitudo ossia "grandezza") è un numero reale risultato di una misura e non una quantità ordinale! In particolare la Magnitudo Richter è data dal log10 del rapporto tra l’ampiezza massima A dell’oscillazione (in micrometri) misurata su un sismometro particolare e l’ampiezza A0 prodotta da un terremoto di riferimento (per il quale M=0, ovvero produce a 100 km di distanza dalla sorgente un’ampiezza pari a 1 micrometro).  La magnitudo non ha dunque a priori limiti superiori o inferiori , tanto da essere possibili persino magnitudo negative. “

Nicola: “ Quindi non ha senso nemmeno parlare di scala Mercalli? ”

Giulio: “ Assolutamente SI invece ! Giuseppe Mercalli (Milano, 21 maggio 1850 – Napoli, 18 marzo 1914) si occupò insieme ad altri personaggi meno conosciuti, di classificare i terremoti in maniera qualitativa e in particolare studiandone gli effetti sull’ambiente naturale : il parametro fondamentale di questo tipo di studio è l’INTENSITA’ MACROSISMICA.
Essendo questa una analisi qualitativa ( al contrario di quella quantitativa di Richter) è lecito suddividere gli “effetti” del sisma in classi in base a come il terremoto viene avvertito dalla popolazione( valori più bassi della scala) oppure in funzione dei danni strutturali agli edifici (valori più alti)

Un terremoto a cui viene attribuito in maniera univoca un valore di magnitudo sarà perciò caratterizzato da diverse stime di intensità, una per ogni località che ha risentito il terremoto! “


Lasciamo per  i nostri amici a bere il caffè prima che si freddi; hanno ancora molto da dirsi per esempio cos’è un terremoto, e presto torneremo ad ascoltare le loro chiacchere....

A presto Andrea



le immagini sono state prese da:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0f/Kinemetrics_seismograph.jpg
http://cultura.biografieonline.it/wp-content/uploads/2013/02/Mercalli.jpg
https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2014/12/copertina-polla.jpg?w=604&h=182
http://www.civildefence.govt.nz/assets/Uploads/images/rail-damage.jpg




domenica 14 dicembre 2014

Latex per tutti; tranquilli non è un porno

Ciao a tutti. Oggi non vi parlerò di roba pesante, ma di un programma per la scrittura: Latex.
Tutti conoscete il programmo di scrittura di office, word, o il suo gemello freeware open-office, ma latex è diverso.
I primi due son basati su un concetto: What you See Is What You Get, ‘ciò che vedi è ciò che ottieni’:
quello che vedete sul monitor è esattamente quello che ottenete stampando la pagina; Latex invece si basa sul concetto: What you See Is What You Mean, ‘ciò che vedi è ciò che vuoi dire’ ergo ciò che vedete sul monitor è un codice che immettete: potete dunque concentrarvi MAGGIORMENTE su ciò che scrivete e non sull'aspetto che avrà il documento, a quello ci pensa latex.

Questo programma non è nato per "fare le cose belle",nonostante i layout siano tipograficamente corretti; l'autore [Donald Ervin Knuth, docente matematica e di informatica all’Università
di Stanford, cominciò a lavorare a TEX nel 1977, principalmente allo scopo di disporre di uno strumento per la composizione di formule matematiche visto che i suoi libri venivano composti, volume dopo volume, sempre peggio a causa della caduta di professionalità dei compositori presso le case editrici di testi scientifici. All’epoca, inoltre, gli autori dovevano scrivere tutto il ‘manoscritto’
con la macchina da scrivere, in maniera estremamente laboriosa, e sia i grafici sia molti simboli dovevano essere aggiunti a mano alla fine].

Perdonate se mi dilungo riguardo la storia del programma arrivo al punto importante: perchè è importante, secondo me scrivere con Latex.

Avete mai provato a scrivere le formule con word? Un inferno; soprattutto se ci sono un mucchio di apici e pedici o radici. Ecco con Latex è tutto più semplice, basta digitare il codice e tutto è fatto; ad esempio, se volessi scrivere radice quadrata di due basta scrivere, dopo aver citato nel preambolo l'opportuno pacchetto di matematica, \[\sqrt(2)\] e basta!
Altro grosso vantaggio di Latex è che non vi dovete occupare del layout; il programma fa tutto da se basta dire cosa si sta scrivendo (report , book ecc...), inoltre son presenti numerosissimi siti in cui reperire layout realizzati in maniera professionale. (write latex)

Note:

1-Latex è nato per scrivere testi scientifici, ma non solo esistono layout appositi per scrivere poesie,       giornali, riviste ecc..
2-Se risulta troppo complicata qualche cosa, esempio costruzione di tabelle, ci sarà un programmino     di sicuro per render tutto più semplice; ad esempio per importare le tabelle da excell c'è un plug-in     di  excell to latex
3-i margini di latex son impostati in modo da metter note ai lati; per restringere i margini inserite nel      preambolo il pacchetto \usepackage{vmargins}
articolo su vmargin
4- Latex può realizzare anche presentazioni; ma a me non piacciono molto
5-Se avete qualche problema basta cercare su google o sui manuali, sicuramente qualche articolo vi dirà cosa fare, in alternativa c'è il forum della GUIT

Ed infine i manuali.

Esistono un infinità di manuali quelli che ho letto io sono qui:
L'arte di scrivere con Latex
Latex per l'impazinte che è una breve guida per iniziare
Latex facile
Latex base

Adesso andate e scrivete.

Un cordiale saluto da Michael, alla prossima!


Le immagini sono state prese da:
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNsY6pN3sprIE_FiW_RKLRqoWbQnxwMRB-Xz9RmA9PSsK1V743aCuxTVf6wsu_ACxBMBdQj9FaQ6JSB6GwgUgehF4A-w2K08wFvyfQ57aiIez_kxhvKVjL1loXIiG1J_sFHZr-bEzjOmE/s1600/Latex.jpg
http://www.forkable.eu/memo/var/includes/2011/CTAN_lion_drawing_by_Duane_Bibby.gif
http://home.ustc.edu.cn/~zhouli35/homepage/images/latex.jpg
http://i.stack.imgur.com/NhQq8.png

mercoledì 10 dicembre 2014

E ci porta al mare! L'erosione costiera

Salve a tutti in questa uscita settimanale il mio collega Stefano ci porterà lontano dalla pioggia e dal clima rigido invernale; parlerà infatti di un problema poco conosciuto ma sempre più pericoloso soprattutto per numerose città italiane la cui economia si basa sul turismo costiero: l'erosione costiera.
Quindi mettetevi comodi e godetevi questo pezzo.

L'erosione costiera



Grazie alla sua conformità geografica l’Italia ha centinaia di chilometri di coste da quelle austere, rocciose delle Cinque Terre a quelle sabbiose, della Puglia. In numerosi luoghi, a distanza di pochi decenni, è possibile osservare come il mare divori metri e metri di costa facendo arretrare il fronte di riva. Molti Comuni cercano di dare dinamicità alla loro economia costruendo porti turistici, ex novo, come se il turismo nautico fosse la manna dal cielo; vedasi l’esempio della Toscana, in cui ogni 20 km o anche meno è presente un porto, sia pure di modesta entità. Interventi di questo tipo producono inevitabili squilibri, legati alla modifica delle correnti marine, ma soprattutto incidono sul trasporto netto di sedimenti. Il moto ondoso produce un trasporto di materiali, tanto più cospicuo tanto più è basso il fondale, l’angolo di incidenza con cui il moto ondoso colpisce la costa, determina una componente vettoriale parallela alla riva che caratterizza tale tra
sporto. Ogniqualvolta che l’uomo interviene creando delle barriere fisiche, si producono zone in cui si ha un accumulo di detriti contro zone in cui si ha la rimozione degli stessi.
immagine a
In un tratto di costa in cui sfociano uno o più fiumi, naturalmente si raggiunge un equilibrio tra il materiale rimosso dal mare e quello depositato dal fiume, in modo tale da non avere né un deficit né un surplus di materia; nel momento in cui viene meno la manutenzione dei corsi d’acqua, a monte della foce, dopo molti anni i detriti trasportati dal fiume potrebbero provocare l’interrimento del fondo alveo riducendo la sua pendenza al fondo, limitando significativamente l’apporto di materiali alla foce.
figura b
Risolvere il problema dell’erosione è possibile, ma è un intervento che deve essere programmato e il suo beneficio non è immediato. Tramite la creazione di apposite opere idrauliche, denominate pennelli, le quali possono essere costruite con massi rocciosi o con blocchi artificiali, è possibile ridurre il moto ondoso, in modo da rallentare la velocità di sedimentazione del materiale. La forma di questi pennelli può variare da caso a caso e anche la loro ubicazione, infatti parliamo di pennello quando l’opera si dirama dalla riva verso il mare, possono essere ortogonali o inclinati e generalmente hanno forma trapezia. Possono essere sia emersi che sommersi (a) e (b). Pennelli isolati vengono costruiti raramente, e più spesso si procede alla costruzione di batterie di pennelli (c).

figura c
Esiste un’altra categoria di opere atte al ripascimento costiero, chiamate scogliere parallele o scogliere foranee (d); questo tipo di barriera va prevista quando le mareggiate predominanti hanno uno sviluppo perpendicolare alla riva, quindi i pennelli visti precedentemente non avrebbero modo di opporsi al fenomeno erosivo. 
figura d
Le scogliere foranee vengono costruite decine (o centinaia) di metri a largo, parallelamente alla linea di riva, per uno sviluppo in lunghezza di 80-100 metri, lasciando tra i successivi segmenti aperture per favorire il ricircolo idrico. Nulla vieta di usare allo stesso tempo le opere sopradescritte, questa tecnica prende il nome di opere a pettine, in cui si combinano elementi ortogonali con quelli paralleli alla riva. Quest’ultima tecnica è fortemente invasiva sia dal punto di vista paesaggistico sia dal punto di vista della salubrità acquea. Poiché in definitiva si perimetra un intero specchio acqueo con un ricambio marino pressoché nullo, quindi occorre prevedere divieti di balneazione, allorché siano presenti attività turistico-ricreative. Dopo un certo numero di anni i pennelli saranno completamente inglobati nella nuova spiaggia.

Per una maggiore completezza citiamo anche interventi di riporto di sabbia lungo la costa. Questa tecnica potrebbe in alcuni casi essere solo un rimedio temporaneo, poiché mareggiate di modeste entità potrebbero rimuovere tale apporto.


A presto Stefano

Le immagini sono tratte da:
-Idraulica Marittima, Valerio Milano, Maggioli Editore
-https://www.mosevenezia.eu/wp-content/uploads/2013/10/Aree_0008_ricostruzione-delle-spiagge-litorale-di-Pellestrina.jpg
-http://img.photogallery2.tiscali.it/repository/471/470239.jpg



domenica 7 dicembre 2014

E' tutta colpa tua! Discorsi sul dissesto idrogeologico

Per parlarvi dell'ultima parte del rischio idrogeologico mi sono immaginato una scena tra due personaggi: il personaggio A  e il personaggio B un uomo curioso.
La scena si svolge in un bar e B, dopo aver letto delle notizie sulle recenti alluvioni, inizia a commentare:

B:" Altri morti per il rischio idrogeologico; ma cosa cavolo è?"
Si avvicina A 
A:"Davvero vuoi saperlo? Il dissesto idrogeologico è una situazione dovuta all'acqua e si manifesta in varie forme: inondazioni, frane , inquinamento."
B:" Frane e esondazioni son collegate?"
A:"Ovvio. Metti il caso c'è un ammasso di terra che è in equilibrio su un pendio, ma sta quasi per cadere: è nella condizione limite. La pioggia aumenta il peso dell'ammasso e riduce l'attrito, et voilà che la frana è nata. Metti che poi l'ammasso cade su un lago sottostante, si viene a creare un onda di piena che può distruggere intere cittadine. Ma la pioggia causa anche le piene dei corsi d'acqua e rischi di inquinamento: ad esempio il fiume tracima ed inonda un area di stoccaggio di prodotti pericolosi non adeguatamente protetta."
B:"Azz...e da cosa è causato sto dissesto idrogeologico?"
A:"Eh la storia è lunga sediamoci e offrimi un caffé che te lo spiego"
I due si siedono e lo scroccone inizia a parlare:

A:" Bè vedi bisogna partire da monte; I versanti delle montagne erano spesso abitati da contadini che, per la coltivazione, organizzavano al meglio i versanti e creavano i vari terrazzamenti; lo scopo era di creare uno spazio più o meno pianeggiante, il terrazzamento, dove poter coltivare ma inconsapevolmente riducevano la pendenza del versante migliorandone l'equilibrio; inoltre, organizzando una buona rete di drenaggio, ritardavano l'afflusso dell'acqua nel corso sottostante e l'onda di piena risultava meno alta. Ora che i tratti di monte son pressoché abbandonati i pendii son più scoscesi e la rete di drenaggio inesistente; tutto in malora. Inoltre il disboscamento ha aggravato la situazione: gli alberi, con le loro fronde, attenuano l'impatto della goccia sul terreno, riducendo l'erosione conseguente; inoltre ritardano l'afflusso dell'acqua in rete sia per via delle fronde che per l'aumento di scabrezza del terreno a causa della loro semplice presenza."

B:" E' dovuto solo a questo?"
A:"Detto niente! Ma non è tutto; proseguendo idealmente  il percorso di un fiume che va da monte a valle troviamo la cementificazione selvaggia che ha invaso il tratto laterale del fiume, dove, in caso di piena, il corso d'acqua esondava, riducendo il volume d'acqua verso valle e l'altezza idrica del fiume. Ovviamente per salvaguardare le attività umane e le abitazioni sono state costruite arginature ma bisogna sottolineare che più avanti si va più aumentano gli afflussi più alte vanno fatte le opere."


B"Ed è un problema?"
A" Vedi queste opere son progettate con la teoria della probabilità basata sul tempo di ritorno. Mettiamo che progetti un'argine con un tempo di ritorno di 30 anni; in base a questo Tr hai i dati che ti servono, in particolare la portata e l'altezza massima dell'onda di piena e quindi progetterai l'opera di conseguenza. Se ti arriva un onda di piena di altezza maggiore, poco probabile ma possibile, questo esonda"

B" Allora perché non realizzare le opere con Tr più grandi tipo 2000 anni?"
A" A parte i costi e l'impatto ambientale, metti che ti viene un onda di piena di 2100 anni che ti rompe l'argine hai distrutto tutta la città; con un onda di piena superiore ai 30 anni i danni ci sono ma non confrontabili."
B" Quali sono le soluzioni allora per questo rischio idrogeologico?"
A"Bè son tantissime; intanto la manutenzione a monte dei versanti è essenziale; ovviamente non si può rifare come facevano i contadini ma si possono realizzare varie tecniche proprie dell'ingegneria naturalistica per ridurre la pendenza dei versanti: fascinate, staccionate, veri e propri terrazzamenti, in legno magari. Poi bisogna rimboschire i versanti: in Svizzera hanno dimostrato che si riesce a ridurre l'altezza dell'onda di piena del 20%!. Ovviamente bisogna fare tutto con oculatezza in quanto i sedimenti son necessari per il ripascimento dei litorali."
B:" Si in tal modo riduci le frane ma per le esondazioni?"
A:" Bè per le esondazioni già ritardare l'afflusso nel fiume fa moltissimo e per ritardarlo basta creare una buona rete di drenaggio a monte e a valle. Per i tratti più a valle bisogna assolutamente controllare le attività produttive evitando di costruire in zone a rischio idrogeologico come fin'ora si è fatto. Lo so che mi stai chiedendo per capire la zona esistono le mappe di rischio idrogeologico."
B:" E per le case costruite abusivamente?"

A" Ruspe"
B:" E per quelle condonate?"
A:"Bè non è che il fiume evita le case condonate e colpisce solo quelle abusive; questa è un illusione dei politici che tentano di raccattare voti; al massimo possiamo costruire argini ma non possono esser infinitamente alti e quindi saranno sottodimensionati per certe portate e allora ti trovi l'acqua a casa anche se condonata!"
Ok lasciamo i due tizi a parlare di politiche del condono intanto fuori dal locale piove e i tombini iniziano a riempirsi chissà che accadrà....

Un cordiale saluto dal vostro Michael, alla prossima
Le immagini sono state prese da:
http://cosafarea.it/wp-content/uploads/2014/05/BarFood62-1.jpg
http://www.frignanonews.it/wp-content/uploads/2014/09/il-caffe-previene-la-demenza.jpg
http://www.vaol.it/docs/files/390/215937.jpg
http://www.oggitreviso.it/files/argine1.jpg
http://www.vastoweb.com/archivio_foto/2010-06/tombino%20int.jpg
http://www.welfarenetwork.it/media/post/17523/f1_0_il-dissesto-idrogeologico-e-il-pericolo-piu-grave-f-bordo.jpg