mercoledì 17 dicembre 2014

Quando vibri su una sedia potrebbe esser un terremoto

E anche oggi una nuova collaborazione, questa volta da Andrea, che ci racconterà dei terremoti; tutti ne parlano ma a volte senza sapere le boiate che si dicono.
Allora mettetevi comodi e godetevi la scenetta che si svolge nel solito bar.


Il terremoto


Vi ricordate i due personaggi che al bar parlavano di dissesto idrogeologico ? Bene, i nostri due amici se ne stanno ancora una volta al bancone del bar davanti a un caffè quando il personaggio Nicola   (questa volta credendo di fare bella figura di fronte all’amico ) esordisce con :
”Hai letto il giornale stamattina? Terremoto del quarto grado della scala Richter! Un vero disastro ! Ho sentito che in Giappone riescono a prevederli i terremoti altro che qui in Italia !!!”
Il  personaggio A divertito dalle parole dell’amico , con una calma e una compostezza degna del miglior Phileas Fogg (il “ gentleman” protagonista del libro il Giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne ) lo invita a sedersi per quattro chiacchere...

Nicola:” Che c’è? Che ho detto di strano , hai fatto una faccia ! ”

Giulio: “ Vedi,  il termine “scala Richter”  è di per se inappropriato perché la magnitudo (dal latino classico magnitudo ossia "grandezza") è un numero reale risultato di una misura e non una quantità ordinale! In particolare la Magnitudo Richter è data dal log10 del rapporto tra l’ampiezza massima A dell’oscillazione (in micrometri) misurata su un sismometro particolare e l’ampiezza A0 prodotta da un terremoto di riferimento (per il quale M=0, ovvero produce a 100 km di distanza dalla sorgente un’ampiezza pari a 1 micrometro).  La magnitudo non ha dunque a priori limiti superiori o inferiori , tanto da essere possibili persino magnitudo negative. “

Nicola: “ Quindi non ha senso nemmeno parlare di scala Mercalli? ”

Giulio: “ Assolutamente SI invece ! Giuseppe Mercalli (Milano, 21 maggio 1850 – Napoli, 18 marzo 1914) si occupò insieme ad altri personaggi meno conosciuti, di classificare i terremoti in maniera qualitativa e in particolare studiandone gli effetti sull’ambiente naturale : il parametro fondamentale di questo tipo di studio è l’INTENSITA’ MACROSISMICA.
Essendo questa una analisi qualitativa ( al contrario di quella quantitativa di Richter) è lecito suddividere gli “effetti” del sisma in classi in base a come il terremoto viene avvertito dalla popolazione( valori più bassi della scala) oppure in funzione dei danni strutturali agli edifici (valori più alti)

Un terremoto a cui viene attribuito in maniera univoca un valore di magnitudo sarà perciò caratterizzato da diverse stime di intensità, una per ogni località che ha risentito il terremoto! “


Lasciamo per  i nostri amici a bere il caffè prima che si freddi; hanno ancora molto da dirsi per esempio cos’è un terremoto, e presto torneremo ad ascoltare le loro chiacchere....

A presto Andrea



le immagini sono state prese da:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0f/Kinemetrics_seismograph.jpg
http://cultura.biografieonline.it/wp-content/uploads/2013/02/Mercalli.jpg
https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2014/12/copertina-polla.jpg?w=604&h=182
http://www.civildefence.govt.nz/assets/Uploads/images/rail-damage.jpg




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