domenica 25 gennaio 2015

La vite d'Archimede e il microidroelettrico

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Cosa c'entra Archimede col micro-idroelettrico? Bè ultimamente sta avanzando sempre più la tecnica del micro-idroelettrico: piccoli impianti che generano energia sfruttando dislivelli senza la necessità di alcuna diga di sbarramento. Vantaggi evidenti del micro-idroelettrico sono il basso impatto ambientale e la possibilità di poter esser usato in maniera privata; proprio come i pannelli solari e possibile vendere all'azienda distributrice il surplus d'energia. Ma non sono qui per parlarvi del micro-idroelettrico, di questo ho già parlato qui . Oggi vi voglio parlare di un impianto micro-idroelettrico particolare: La vite D'Archimede.
La vite d'Archimede è un manufatto usato fin dall'antichità come pompa idraulica cioè come mezzo per portare l'acqua da un livello più basso ad un livello più alto sfruttando energia.
La vite idraulica funziona con un principio inverso. La forza di gravità fa muovere verso il basso l'acqua che esercita un momento torcente sull'albero di trasmissione (in poche parole lo fa ruotare); all'albero è collegato un generatore che trasforma quindi l'energia in energia elettrica.
Vantaggio di tale manufatto è che è in grado di coprire dislivelli limitati che non possono esser sfruttati dalle classiche turbine idroelettriche.
Gli ambiti d'applicazione sono quelli ad acqua fluente, cioè quelli che  non richiedono invaso, ma  le più classiche realizzazioni sono:
  • Canali d'irrigazione
  • Salti d'acqua limitati
  • Torrenti
  • Scarico dell'acqua pulita negli impianti di depurazione
  • Mulini in sostituzione della ruota. Tale soluzione è vantaggiosa in quanto permette lo sfruttamento di edifici storici.

E con questo è tutto.
Un cordiale saluto dal vostro Michael, alla prossima!

Le immagini sono state prese da:
http://www.epsenergia.it/img/schema-coclea-idraulica.png

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