Una domanda accomuna i bambini alle grandi menti : Perchè?
Tutti (o meglio quasi tutti, vabbè qualcuno che è stato attento alle lezioni di scienze lo saprà) che la luce è composta da vari colori e che quando un fascuo colpisce un prisma questo si separa in vari colori: lo "spettro" (a.k.a. arcobaleno). Ma chi sa il perchè?
La risposta è semplice lo sa solo chi se lo è chiesto e tra i primi ci fu il fisico/astronomo Hoseph Fraunohfer il quale arrivò, attraverso le sue osservazioni, a gettare le basi dell'astrofisica.
Quando la luce viaggia nello spazio tutti i colori che la compongono hanno la stessa velocità, ma quando il fascio colpisce un prisma di vetro con un angolo presciso, il mezzo in cui viaggia (il vetro) rallena e devia ogni colore (o meglio ogni onda che costituisce la radiazione) a seconda della frequenza d'onda; in particolare la velocità diminuisce maggiormente per le lunghezze d'onda elevate (luce rossa) e meno per quelle a piccola lunghezza d'onda (viola).
Joseph osservò inoltre che all'interno dello spettro comparivano determinate righe nere e la risposta, che avvenne dopo qualche secolo, al perchè di questa osservazione gettò le basi per l'astrofisica.
Quando un fascio colpisce qualche cosa, per esempio l'atmosfera di un pianeta, gli elementi che la costituiscono assorbono l'energia corrispondente ad una certa frequenza, e di conseguenza ciò che appare a noi è uno spettro con una barra nera.
Tramite quindi l'osservazione di questi spettri si può risalire alla composizione dei corpi celesti.
Ma l'astrofisica non si ferma soltanto allo spettro visibile ma abbraccia altre frequenze d'onda invisibili quali l'ultravioletto o l'infrarosso, permettendo dunque di osservare e meravigliarci del meraviglioso dipinto che è l'universo.